“C’ero una volta io, neanche tanto tempo fa…” che un giorno mi aggiravo per una scuola in attesa di essere ricevuta dal direttore. Durante l’attesa ero proprio lì, seduta su una scomoda poltrona rossa pronta a promuovere la vendita di corsi di informatica, quando la mia attenzione fu rapita da un gruppo di bambini che canticchiava e ballava in fondo ad uno dei tanti corridoi di quella immensa scuola.
Non avevo visto niente di particolare, nulla di diverso dal solito e allora che cos’era quell’illuminazione, quell’andare avanti e indietro come se stessi cercando qualcosa, cosa significava quel “senso d’urgenza”?
Non capivo! All’improvviso la mia mente fu tempestata di idee. A quel tempo ero una giovane, non facevo certo parte degli “addetti al lavoro” né tanto meno sapevo nulla di teoria o di didattica del teatro, ma ricordo molto bene il coinvolgimento emotivo che quell’immagine mi aveva suscitato. Era una situazione paradossale: sembrava che per me in quella normale mattina di aprile, il fato mi avesse riservato una gran sorpresa; passai ore e ore di travaglio emotivo senza venirne a capo.
La soluzione giunse la sera stessa nella forma di una precisa volontà: volevo fare teatro; dovevo dimettermi dall’azienda per la quale lavoravo; attraverso una applicazione di studio intensa e radicale volevo concretizzare quelle immagini e sensazioni provate in un impegno di totale dedizione al lavoro della teatralità insieme e per i bambini.
Non saprei dire oggi quale energia, al di là della forza di quel primo impulso, abbia reso possibile realizzarlo. E’ certo che da quell’anno ho cominciato a proporre e a svolgere laboratori nelle scuole. Tra i tanti ricordi delle mie esperienze non credo di conservarne di più preziosi delle ore trascorse in mezzo a quei bambini, con i nostri giochi improvvisati, le emozioni strette in quei canovacci, le paure sotto i riflettori, i costumi luccicanti e i leggeri trucchi.
In questi anni ho incontrato centinaia di bambini, genitori, insegnanti, compagni di lavoro. Tanti piccoli esseri umani coinvolti, spesso inconsapevolmente, in un’avventura che li vede protagonisti insieme alla scuola e al teatro.